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Si avvicina un’intesa su lavoro e contratti tra le parti sociali?

lentepubblica.it • 1 Ottobre 2015

lavoro parti sociali intesaIl responsabile economia del Pd: “Le parti sociali discutano e trovino una sintesi. Altrimenti saremo noi a fare il passo”. Intanto sulla questione del rinnovo del contratto con Federdistribuzione il segretario Uiltucs, Brunetto Boco precisa: “La sentenza del tribunale di Torino fa riferimento all’unico contratto in vigore, quello stipulato con Confcommercio”.

 

La questione legata ai rinnovi dei contratti collettivi si arricchisce di nuovi capitoli e vede anche l’ingresso del governo. Filippo Taddei, responsabile economia del Pd, sul Corriere della Sera dichiara: “Contratti, intesa a breve o interverrà il governo”. “Non si decide sulla base di una singola riunione. Certo – ha precisato Taddei – il primo segnale non è stato positivo ma sono ancora fiducioso. Di sicuro il governo non aspetterà in eterno”.

 

“Adesso siamo concentrati sulla legge di Stabilità, che terminerà il suo percorso parlamentare a fine anno. Una volta chiuso quel capitolo riporteremo l’attenzione sui contratti. Spero che nel frattempo le parti sociali abbiano trovato il modo di discutere e il coraggio di trovare una sintesi. Altrimenti saremo noi a fare il passo”. Per ciò che riguarda nello specifico la vicenda del contratto nella Gdo, riannodiamo i fili della questione: a settembre gli esecutivi nazionali di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, hanno proclamato due giornate di sciopero nazionale nel settore della grande distribuzione per il 7 novembre e per il 19 dicembre prossimi, demandando alle strutture regionali l’organizzazione di ulteriori iniziative di mobilitazione.

 

“Il ricorso allo sciopero -si legge nella nota dei sindacati- si è reso necessario per dare un segnale forte e compatto a Federdistribuzione, dopo oltre venti mesi di vertenza per il rinnovo del contratto collettivo del settore. La Uiltucs, a sua volta, dopo la pronuncia favorevole del Tribunale di Torino, moltiplicherà i ricorsi ai Tribunali italiani per ottenere il riconoscimento degli aumenti salariali stabiliti dal contratto collettivo rinnovato con Confcommercio anche per i lavoratori delle imprese aderenti a Federdistribuzione”. In un’intervista rilasciata a Italia Oggi il segretario generale della Uiltucs, Brunetto Boco sottolinea che “di fronte all’atteggiamento di arroganza e di chiusura di Federdistribuzione, non solo verso i lavoratori ma verso la ripresa del paese, non potevamo e non possiamo stare fermi”.

 

“Un sindacato che abbia davvero a cuore i diritti dei lavoratori non può rimanere inerte in attesa che la controparte sia disponibile a fare accordi. Per questo, come Uiltucs, ci siamo rivolti alla magistratura e abbiamo avuto ragione: il tribunale di Torino, ma è solo l’inizio, ha condannato diverse imprese aderenti a quell’associazione a riconoscere gli stessi aumenti retributivi previsti dal contratto collettivo firmato in primavera con Confcommercio”.

 

“Noi siamo stati pronti e presenti a tutti i tavoli negoziali con Federdistribuzione. E non vogliamo altro – ha aggiunto Boco – che chiudere il prima possibile questa trattativa. Nello stesso tempo, però, non possiamo accettare che migliaia di lavoratori restino al palo solo perché la controparte non è disponibile a trovare anche il più ragionevole dei compromessi e, anzi, punta tutto, nelle rivendicazioni avanzate, alla riduzione del salario”.

 

“Una situazione di questo tipo ci ha spinto in due direzioni. Una è quella tipica della proclamazione di due giorni di sciopero. L’altra, più inedita, è quella del ricorso alla magistratura per chiedere l’applicazione anche ai lavoratori di questo settore di quegli aumenti salariali che i lavoratori delle aziende aderenti a Confcommercio già trovano in busta paga da qualche mese, perché è irrazionale oltre che ingiusta la divaricazione esistente. I tribunali ci stanno dando ragione e hanno emesso diversi decreti ingiuntivi per il pagamento di quanto dovuto”.

 

E a Federdistribuzione che sostiene che farà opposizione ai decreti e che comunque il contratto di riferimento non è quello di Confcommercio, Boco risponde secco: “Facessero tutte le opposizioni che vogliono e che la legge permette loro di fare. Certo è che i decreti ingiuntivi vanno eseguiti e che i giudici nello stabilire i livelli di aumento hanno fatto riferimento all’unico contratto in vigore, che è quello stipulato con Confcommercio. E quello il parametro adottato. Il resto sono chiacchiere per giustificare una sconfitta giudiziaria pesante. Anzi, a questo riguardo sarebbe opportuno per loro che le aziende di Federdistribuzione riflettessero sul fatto che, anche a fini contributivi, stanno pagando stipendi basati su minimi non più validi”.

 

Nella vicenda, come detto, è intervenuto anche il governo: Filippo Taddei, responsabile economia del Pd, sul Corriere della Sera divchiara: “Contratti, intesa a breve o interverrà il governo”. “Non si decide sulla base di una singola riunione. Certo – ha precisato Taddei – il primo segnale non è stato positivo ma sono ancora fiducioso. Di sicuro il governo non aspetterà in eterno”. “Adesso siamo concentrati sulla legge di Stabilità, che terminerà il suo percorso parlamentare a fine anno. Una volta chiuso quel capitolo riporteremo l’attenzione sui contratti. Spero che nel frattempo le parti sociali abbiano trovato il modo di discutere e il coraggio di trovare una sintesi. Altrimenti saremo noi a fare il passo”.

Fonte: Confcommercio
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